Perché un paese così lontano dall'Oceano Atlantico è diventato membro dell'Alleanza del Nord Atlantico? Che ruolo ha avuto l'Italia nel garantire la sicurezza del fianco SUD dell'Alleanza durante la Guerra Fredda? Guarda come i fotografi della NATO hanno rappresentato la vita quotidiana in Italia negli anni '50 e scopri come la città di La Spezia prese parete alle opearazioni antisommergibile.

LA NAZIONE ITALIANA, DOPO DUE GUERRE MONDIALI, NELLO SPAZIO DI UNA GENERAZIONE, GUARDA CON FIDUCIA E SPERANZA A QUESTO TRATTATO. VEDE IN ESSO UN PASSO DECISIVO VERSO L'AVVENTO DELLA PACE IN UN MONDO LIBERO E UNITO
Intervento del Conte Carlo Sforza in occasione della firma del Trattato del Nord Atlantico, Washington, 4 aprile 1949.
L'adesione dell'Italia alla NATO è avvenuta dopo lunghi dibattiti e nonostante dissensi di vecchia data radicati nella popolazione e nelle diverse fazioni politiche. Tuttavia, il desiderio di pace e sicurezza era palpabile e il percorso verso l'adesione alla NATO era considerato l'opzione più praticabile per il Paese. Per i redattori del Trattato del Nord Atlantico, la posizione privilegiata dell'Italia nella regione del Mediterraneo ne faceva un prezioso partner strategico che poteva contribuire a garantire la difesa del fianco Sud della NATO.
Inoltre, le preoccupazioni che suscitava il suo popolarissimo Partito Comunista resero una priorità assoluta l'integrazione dell'Italia in una famiglia di paesi che la pensavano allo stesso modo e che erano tutti egualmente determinati a proteggere i valori democratici, i diritti individuali e la libertà. Durante la Guerra Fredda, l'Italia ebbe un'influenza costante sulla NATO e diede il proprio contributo in vari modi, anche ospitando comandi e centri di ricerca. Il contributo più importante, tuttavia, lo diede la sua gente.

I partiti politici italiani inviarono segnali contrastanti sull'adesione alla NATO, cambiando opinione in breve tempo. L'unica eccezione fu il Partito Comunista che costantemente condusse una campagna contro la futura Alleanza. Il Partito Comunista Italiano aveva avuto un ruolo fondamentale nella Resistenza ed era il secondo partito politico del dopoguerra. Per un certo periodo, fu il piú grande partito comunista dell'Europa Occidentale. A parte la posizione strategica dell'Italia nel Mediterraneo, il potere del Partito Comunista fu la ragione principale del coinvolgimento americano in Italia. Gli Stati Uniti non volevano che un paese europeo dalla posizone geografica tanto strategica entrasse nella sfera di interesse dell'Unione Sovietica. L'Italia, dilaniata dalla guerra, divenne il destinatario dell'aiuto americano nell'ambito del Programma Europeo di Ripresa Economica, meglio noto come Piano Marshall. Anche la Francia aveva interesse a vedere l'Italia membro dell'Alleanza perché questo avrebbe contribuito a salvaguardare il Nord Africa e a proteggere la Pianura Padana. L'Italia si sarebbe stabilizzata in seno ad una NATO stabile...

Il Conte Carlo Sforza
Le elezioni dell'aprile 1948 assicurarono la vittoria alla Democrazia Cristiana guidata da Alcide De Gasperi.Questi, alla fine, accettò di condurre il Paese verso l'adesione alla NATO. Contribuirono a questa decisione le preoccupazioni per l'insicurezza e instabilità del Paese e il desiderio di avere un ruolo sulla scena mondiale. Inoltre, lo strenuo antifascista Conte Carlo Sforza, ministro degli Esteri italiano dal febbraio 1947 al luglio 1951, si poneva come obiettivo, tra gli altri, la cooperazione economica. La NATO rappresentó un primo passo verso l'integrazione dell'Italia nella comunità dell'Europa Occidentale. Fu il Conte Sforza a firmare il Trattato del Nord Atlantico il 4 aprile 1949 a Washington e fu sempre lui a condurre il Paese verso l'adesione al Consiglio d'Europa prima (maggio 1949) e alla Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio poi (aprile 1951). Scopri quali furono gli altri firmatari del Trattato del Nord Atlantico

Il documento di adeione firmato a Roma dal Presidente della Repubblica, Sua Eccellenza Luigi Einaudi il 1 agosto 1949.
CONOSCERSI...
Se, da un lato, i rappresentanti dei 12 paesi fondatori si riunirono nell'Auditorium Dipartimentale di Washington per la firma del Trattato del Nord Atlantico, i cittadini degli stati membri non si conoscevano affatto, né sapevano cosa fosse questa nuova Alleanza o come funzionasse.
Per ovviare a questa lacuna, l'Ufficio Pubbliche Relazioni e Stampa della NATO mise a punto una serie di film documentario che vennero proiettati nei cinema e che mostravano come fosse la vita nei vari paesi membri negli anni 50.
Vari fotografi vennero inviati nei paesi membri affinché immortalassero scene di vita quotidiana nelle fabbriche, nelle strade, nei negozi e ovunque.

Mentre i paesi membri facevano reciproca conoscenza, la NATO, dal canto suo, cercava di spiegare il proprio ruolo, i propri obiettivi e le proprie attività all'uomo della strada. Fu creata a questo scopo la "Carovana della Pace", un autobus la cui prima destinazione fu proprio l'Italia. Fu un successo immediato. Dal febbraio all' agosto del 1952, oltre un milione e mezzo di visitatori affolló la mostra itinerante a Napoli, Roma, Bologna, Milano, Bari, Genova, Torino, Firenze e Venezia. L'autobus della NATO effettuó poi altri tour dell'Italia. Nel luglio del 1955, si aprí a Frascati la "Mostra della Comunità Atlantica" che avrebbe toccato altri 26 paesi entro l'ottobre di quello stesso anno; nel 1957, una mostra itinerante partí dalla Sicilia per giungere fino ad Empoli, in Toscana. In 187 giorni, tra febbraio e dicembre di quell'anno, la mostra fu visitata da 800.000 persone in 88 città.
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Il decimo anniversario della NATO fu un'altra occasione di comunicare con il grande pubblico. Su una delle principali piazze di Napoli si allestí una grande mostra proprio allo scopo di raggiungere persone di ogni età e condizione.

Mostra allestita in Piazza Plebiscito, a Napoli, in occasione del decimo anniversario della NATO, nel 1959.